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Pompei, nuove domus e illuminazione: così rinasce il sito

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L’apertura delle domus dei Casti Amanti e di Giulio Polibio è l’ultimo “assaggio” che Pompei offre ai suoi visitatori.

E proprio la situazione dei due nuovi siti, in stato di abbandono fino a pochi anni fa e ora al centro di un’intensa attività di recupero, pare rappresentare la condizione di un’area a lungo al centro dell’attenzione unicamente per fenomeni negativi, come la crisi dei rifiuti o il malcostume dell’abusivismo. Superata l’emergenza e forte del suo trend positivo la città simbolo della civiltà romana pare in grado di fare da volano alla ripresa di tutto il turismo culturale.

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I numeri sembrano dare ragione al commissario: visitatori in crescita tra il dieci e il 15 per cento negli ultimi cinque mesi, incassi in rialzo del 20 per cento, visite delle scolastiche a +40 per cento da inizio anno. “Non pretendiamo di aver fatto tutto ma siamo soddisfatti del buon lavoro svolto – chiosa Bondi -. Questo è un risultato della politica del fare, estranea finora al mondo della cultura e dei beni culturali. Non si era mai tentato veramente di unire le competenze e le eccellenze di cui gode il ministero con le capacità organizzative, manageriali, le risorse tecnologiche e la comunicazione. Infatti il commissariamento non ha esautorato le competenze professionali del ministero ma le ha valorizzate”. Lo stesso Fiori stoppa sul nascere le polemiche sulla mancanza di manutenzione che hanno accompagnato gli ultimi giorni: “Dei primi 40 milioni a nostra disposizione, ne abbiamo spesi 37,5 e impegnato la parte restante, destinando oltre il 90 per cento delle risorse, d’intesa con la Sovrintendenza, alla messa in sicurezza e alla tutela. Coi 39 milioni aggiuntivi, la quota sale addirittura al 94 per cento”. Una “cura ricostituente per la salvaguardia di Pompei”, la definisce il commissario, che andrà avanti con l’adozione di un nuovo regolamento per guide turistiche (l’ultimo risale al 1986), interventi di restauro vari e ulteriori riaperture. Come l’Antiquarium, chiuso dal 1980, che si trasformerà in un centro culturale , con un “visitor centre” per orientare i turisti e al tempo stesso come sede di iniziative aperte al territorio.
Nel frattempo, da domani i visitatori di Pompei potranno ammirare il perfetto stato di conservazione della domus di Gaiulio Polibio dei Casti Amanti (detta anche degli Artisti al lavoro, perché in ristrutturazione al momento dell’eruzione del Vesuvio). Nella prima sono stati ricostruiti perfino i vari personaggi che vi abitavano: il ricco liberto, che sotto forma di un oleogramma dà il benvenuto ai visitatori e racconta la storia della dimora, e la ragazza incinta di otto mesi trovata morta in una delle stanze. Ancora più complesso l’intervento pensato per permettere la fruizione della domus dei Casti Amanti: una passerella sospesa a tre metri dal suolo che permetterà ai turisti di vedere in diretta il lavoro di archeologi e restauratori, in caso anche interagendo direttamente con loro.