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Il Ministero dei beni culturali lavora alla costruzione di una “fondazione” per gestire al meglio e senza sprechi uno dei patrimoni archeologici più importanti e più noti internazionalmente. Intanto, ad accogliere i visitatori – piccolo miracolo della tecnologia – c’é proprio lui, il liberto diventato ricchissimo: Giulio Polibio.
Il suo oleogramma appare come d’incanto nell’atrio e racconta le vicende sue e dei suoi familiari.
Una Fondazione per Pompei. È questa l’idea che sta prendendo pian piano forma sull’esempio del Museo Egizio di Torino presieduto da Alain Elkann. Una fondazione che coinvolgerebbe i privati insieme agli enti locali per la gestione e la valorizzazione di uno dei più prestigiosi siti archeologici del Mediterraneo. Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali, ha approfittato della presentazione, proprio nell’area archeologica campana, della Settimana della Cultura per ufficializzare un progetto al quale in realtà il suo Ministero lavora da tempo. Il modello a cui si guarda di più è proprio quello del Museo Egizio di Torino.
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